Dicembre 2025 segna l’avvio ufficiale dei rimborsi per chi ha presentato il modello 730 senza sostituto d’imposta. L’Agenzia delle Entrate avvia le liquidazioni.
Quando si parla di modello 730 si intende la dichiarazione dei redditi maggiormente usata nel nostro Paese da lavoratori pensionati e dai dipendenti. Si tratta di un modello creato per rendere il tutto veloce e semplice.
Il sistema si occupa dei calcoli immediati ed i rimborsi sono immediati. Ciò significa che proprio i rimborsi vengono accreditati sulla pensione o in busta paga senza (o quasi) errori. Il tutto è precompilato dall’Agenzia delle Entrate. Uno dei rimborsi possibili è quello dell’Irpef, che arriva dal sostituto d’imposta. Ovvero dal proprio datore di lavoro, nel caso dei dipendenti, o dall’Inps, per i pensionati.
C’è una terza modalità per il rimborso, riguardante il 730 senza sostituto d’imposta. Questa si utilizza quando né il datore di lavoro né il proprio Ente pensionistico possono erogare il rimborso. È il caso dei collaboratori, dei lavoratori domestici, dei disoccupati. Oppure ancora, la si usa quando si sceglie in maniera volontaria di non far intervenire il sostituto. In tutti questi casi il rimborso non viene “visualizzato” in busta paga, ma a incidere è direttamente l’Ade.
Ma come agisce il Fisco? L’Agenzia, una volta ricevuta la dichiarazione dei redditi, verifica che non ci siano anomalie e poi autorizza e paga il rimborso sul conto corrente o con un assegno vidimato se non è indicato l’Iban.
Solitamente i rimborsi senza sostituto sono più lenti rispetto agli altri. Ciò accade perché le verifiche dell’Ade partono solo nel momento in cui si chiude la campagna dichiarativa, e i controlli sono approfonditi e pianificati in base ai carichi di lavoro.
Ne deriva che se i normali rimborsi (con sostituto) arrivano a luglio, quelli senza sostituto arrivano da dicembre in poi. L’ultimo mese dell’anno, ed il 2025 non fa eccezione, apre le porte insomma alla fase dei pagamenti. Ciò significa che cominciano ad arrivare gli accrediti sui conti correnti ed i primi assegni per chi non ha fornito l’Iban. Sul proprio Cassetto fiscale sarà possibile leggere la dicitura In fase di liquidazione.
È bene ricordare che non tutti riceveranno le somme a dicembre. Come detto, i rimborsi partono a fine anno ma la liquidazione può proseguire fino a marzo. Tutto dipende dalle verifiche e dall’importo del rimborso. Se nella dichiarazione emergono anomalie i tempi possono essere più lunghi, e lo stesso vale se la somma da erogare supera i 4mila euro. Anche indicare il proprio Iban gioca un ruolo decisivo, poiché il rimborso via assegno significa di per sé tempi più lunghi.