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In Condominio

Cani in condominio, la nuova normativa è molto severa: cambiano tutte le nostre abitudini

Se hai un cane del vicino che abbaia giorno e notte, la nuova sentenza della Cassazione ti dà finalmente diritto al riposo e a un risarcimento economico 

Per anni chi viveva in condominio e sopportava l’abbaiare continuo dei cani altrui non aveva grandi possibilità di ottenere tutela: per vedersi riconosciuto un risarcimento economico era necessario provare di essere malati, certificare disturbi del sonno, ansia o conseguenze psicologiche. Una vera battaglia legale che scoraggiava molti, costretti a convivere con rumori insopportabili giorno e notte.

Cani in condominio, la nuova normativa è molto severa: cambiano tutte le nostre abitudini –
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Oggi, però, lo scenario è completamente cambiato. Con una nuova decisione storica della Corte di Cassazione, ottenere giustizia quando c’è un cane del vicino che abbaia senza sosta è diventato molto più semplice. La Suprema Corte, con l’ordinanza n. 29784 dell’11 novembre 2025, ha riconosciuto che non serve più dimostrare un danno alla salute per chiedere un risarcimento. È sufficiente provare che il rumore ha compromesso la qualità della vita, violando il diritto al riposo e alla serenità domestica.

Nel caso analizzato dai giudici, quattro cani rinchiusi per anni in una proprietà hanno reso impossibile la vita ai vicini: cinque anni di latrati continui, giorno e notte. Il risultato? Un risarcimento di 3000 euro a testa per quattro condomini esasperati, pur in assenza di diagnosi mediche o danni biologici certificati.

Vivere con un cane del vicino che abbaia: cosa cambia davvero?

La novità più grande è che oggi non importa dimostrare di essere malati: conta dimostrare che l’abbaiare ha violato il diritto al riposo. Questo riguarda soprattutto chi vive in condomini o case adiacenti, ma potenzialmente può valere ovunque ci sia un cane del vicino che abbaia oltre la normale tollerabilità. E attenzione: non conta neppure chi sia il proprietario dell’animale.

Vivere con un cane del vicino che abbaia: cosa cambia davvero? – justicetv.it

Anche chi ospita o permette l’uso della propria proprietà risponde dei danni, perché è considerato “detentore” dell’animale. Per dimostrare il danno in tribunale, le prove più efficaci sono state:

  • registrazioni audio e perizie fonometriche che mostrano l’eccesso dei decibel;
  • testimonianze di persone esterne che confermano la situazione;
  • documentazione delle lamentele già presentate in passato;
  • eventuale coinvolgimento dell’amministratore di condominio o del Comune.

La Cassazione ha stabilito che il diritto al riposo è un diritto costituzionale e che la casa deve essere un luogo sicuro e tranquillo. Quando l’abbaiare costante rovina la vita quotidiana, si configura un danno non patrimoniale, anche senza malattia certificata.

In pratica, convivere con un cane del vicino che abbaia continuamente non è più un destino inevitabile e senza soluzione: ora è possibile ottenere un risarcimento economico e far valere i propri diritti con maggiore forza. Se questa nuova linea giurisprudenziale verrà applicata anche nelle cause future — ed è molto probabile — cambieranno davvero tutte le nostre abitudini. I proprietari di animali dovranno controllare i loro cani e intervenire tempestivamente, perché lasciarli disturbare il vicinato può costare caro. E chi subisce non sarà più costretto al silenzio: ora la legge gli dà voce.

Viviana Orru