Lasciare la sveglia accesa tutte le mattine disturbando il vicinato può considerarsi illecito? La legge prevede regole ben precise, anche se molto dipende dal contesto.
In pochi amano svegliarsi al mattino, ancor meno quelli che scattano in piedi al primo suono della sveglia. Ed è proprio di sveglia che vogliamo parlare, perché tra le situazioni più comuni, ma anche tra le meno discusse, rientra l’allarme mattutino.
C’è chi deve metterla alta perché ha difficoltà a svegliarsi, chi non la sente per mezz’ora e chi, del tutto ignaro (o noncurante) del fastidio che può provocare, la lascia suonare nonostante sia già uscito per andare al lavoro da più di un’ora. Il punto è questo: una sveglia difficilmente crea tensioni nel vicinato a metà mattina, ma quando parte all’alba, in modo sistematico e anche nei giorni festivi, può diventare un vero disturbo, soprattutto se le pareti non isolano nulla.
E qui ci ritroviamo tra due esigenze che si scontrano: il proprietario non può farne di certo a meno, soprattutto se ha orari particolari; il vicino ha il diritto di preservare il proprio riposo. Ma come ci si comporta in questi casi?
La sveglia che suona ogni mattina fa parte della vita condominiale, ma non sempre resta un rumore di fondo. La legge si appoggia all’articolo 844 del Codice Civile, che parla di ‘normale tollerabilità’. Non è un valore fisso: dipende da orario, durata e contesto.
Per capirci: una sveglia breve alle sette è convivenza; una che parte alle quattro, si ripete e resta attiva per minuti può diventare un’immissione illecita. In più occasioni i giudici hanno riconosciuto che suoni notturni e insistenti compromettono il riposo quanto un elettrodomestico lasciato acceso troppo a lungo.
Esiste anche un criterio tecnico: quando il suono supera il rumore di fondo di alcuni decibel, soprattutto di notte, la tollerabilità può dirsi superata. Non serve sempre il fonometro, ma nei conflitti più accesi diventa l’unico strumento utile. E molti racconti ruotano attorno agli stessi casi: sveglie lasciate suonare mentre il proprietario è già fuori casa, allarmi che partono anche nei festivi, telefoni dimenticati in modalità ripetizione continua.
Il penale entra solo se il rumore colpisce più persone. Raro, ma possibile: un allarme che sveglia un intero palazzo può essere considerato disturbo del riposo.
Il regolamento condominiale spesso prevede fasce di silenzio e permette richiami o sanzioni. La via più efficace resta però il dialogo: chiedere un piccolo aggiustamento di volume o orario, e coinvolgere l’amministratore se nulla cambia. In condominio i rumori non restano mai ‘solo nostri’, e a volte basta un gesto minimo per evitarne di enormi.